giovedì 29 maggio 2014

LA COCCINELLA




E un insetto di piccola taglia con una grandezza che in genere non supera i 10mm di forma emisferica, il colore rosso scarlato con macchie nere, ha un aspetto vistoso al punto tale che induce simpatia anche in chi trova repulsione verso gli insetti. Molti la considerano un portafortuna.
Il nome che ha origine nella lingua greca. Il colore era considerato, sia nell’ambito medico che in battaglia, fortunato al punto tale che anche i medici lo consigliavano negli abiti degli ammalati.
Nel medioevo i contadini tedeschi indicarono le coccinelle come dono della Madonna, in quanto il loro arrivo sconfisse una epidemia di afidi che al tempo danneggiava i raccolti. In quei periodi in diverse zone d’Europa il nome della coccinella prese diverse varianti tra cui “gallinella del Signore” e “scarabeo della Madonna”.
Anche nell’antichità la coccinella era affiancata ad alcune divinità simboli della fertilità, dell’amore e della bellezza.
La coccinella pare che sia protetta da San Michele Arcangelo, la cui festa (29 settembre) coincide al periodo in cui questi insetti cercano il posto in cui passare l’inverno.
Secondo le tradizioni e la simbologia dei pellerossa essa protegge quando si prendono decisioni importanti o si affrontano grandi cambiamenti.
In Francia si dice che quando una coccinella si posa su di noi è in grado di portar via tutte le malattie.
Nella tradizione rurale, la fortunata è quella rossa e sul dorso deve avere almeno sette puntini, e quindi di buon auspicio per il raccolto. Dopo quanto detto sembra scontato che uccidere le coccinelle sia un segno negativo.


Io tra i miei sogni di carta ho inserito coccinelle di diverse dimensioni, quella più grande (cm 15) da usare come portagioielli o contenitore per caramelle e cioccolatini. La media (cm 7) da usare per riporre piccoli gioielli e la più piccola sia nella versione apribile che nella versione magnetica; in ogni caso tutte rispecchiano il colore ed i puntini caratteristici della coccinella portafortuna.
Come mia buona abitudine ho realizzato le mie coccinelle interamente a mano con tanta cura nei dettagli, dando unicità ad ogni pezzo.
Come materia prima recupero ed utilizzo la carta dei volantini pubblicitari, durante la lavorazione, dopo il trattamento indurente, effettuo la pittura con vernici acriliche e la finitura con vetrificante atossico.
Il risultato finale è sempre un prodotto unico di qualità.

Un abbraccio virtuale dal Vostro amico Fabbricatore.   


  





sabato 3 maggio 2014

Breve storia della carta e riciclo creativo

La carta è un foglio ottenuto dalla feltratura di un impasto di fibre di varia natura. Viene utilizzata oltre che per scrivere anche per usi industriali.
L'invenzione della carta è attribuita ai Cinesi. Nelle cronache dell'epoca viene infatti narrato che nel 105 Tsai Lun, un dignitario della corte imperiale, inventò il modo di fabbricarla partendo da brandelli di stoffa usata, poi utilizzarono i bozzoli del baco da seta come fibra per ottenere dei fogli.
L'uso della carta si diffuse in tutta Europa nel XIII secolo.  La tradizione vuole che il segreto di fabbricare la carta sia passato dall'Oriente all'Occidente attraverso gli Arabi, Fabriano nelle Marche, fu il primo centro in Italia a fabbricare carta partendo dal lino e dalla canapa. L'ingegno dei cartai di Fabriano permise di sviluppare in breve procedimenti di produzione della carta che la rendevano resistente ai liquidi al tempo e di ottima qualità, tanto da divenire il materiale principale per la scrittura, soppiantando la pergamena.
I cascami dell'industria tessile e gli stracci continuarono ad essere la materia prima.  Nell'800 con l'invenzione della macchina piana per carta e della macchina in tondo iniziò la produzione industriale della carta. La produzione industriale riesce oggi a darci carta di ogni tipo, colore, foggia e dimensione. In generale si suddividono i tipi di carta in base al peso: le veline sono i fogli con peso fino a 30 g/mq; carte pesa da 30 a 150 g/mq;  cartoncini  da 150 a 400 g/mq; cartoni con peso oltre i 400 g/mq.
Un’altra classificazione è quella dell'uso a cui è destinata: può essere per stampa, per scrittura a mano, carta assorbente, etc. Esistono carte impermeabili, carte per asciugare molto porose, carte resistenti allo strappo o alle temperature elevate, e perfino carte che non bruciano. Con i procedimenti opportuni si fabbrica il cartone, dotato di grande resistenza e utilizzato per gli imballaggi.

Oggi la possibilità di riciclare, ha ridotto l’utilizzo del legno, si utilizzano infatti refili di stampa, resi di giornali o riviste, scatoloni o cartonaggi in genere ecc., cioè senza l'utilizzo di pasta di legno o cellulosa vergini.
L'impiego di materie prime derivanti dal legno è limitato ai soli usi in cui è richiesta una migliore qualità, una maggiore resistenza della carta o un migliore grado di bianco.
Diminuendo la necessità di legno, si evita un ulteriore disboscamento, salvaguardando in tal modo gli eco-equilibri, ed inoltre, il riutilizzo dei maceri limita il ricorso allo smaltimento degli stessi nelle discariche, con intuibili risparmi economici per la collettività.
La produzione della carta riciclata segue grosso modo la stessa procedura, può anche essere disinchiostrata, in questo modo si raggiunge un miglior grado di bianco utilizzando anche carta già stampata.

Tutta la carta, per usi di stampa o di scrittura, viene prodotta in formati standard, codificati da norme internazionali. I più usati, indicati dalla lettera A seguita da un numero, sono rettangolari, e hanno una particolare proprietà matematica: tagliando un foglio a metà per il lato più lungo, si ottiene un foglio più piccolo in cui la proporzione tra i lati non cambia. Il motivo della scelta è evidente: partendo da un foglio di grandi dimensioni basta un taglio per ricavare tutti i formati successivi e questo semplifica in modo rilevante le procedure di produzione.
Sulla base di questo rapporto, come formato base (A0) sono state scelte le dimensioni che danno un'area di un metro quadrato (84,1 cm ×118,9 cm). La divisione a metà sul lato lungo del formato A0 (1 mq) dà il formato A1 (1/2 mq) che diviso a metà dà il formato A2 (1/4 mq), e così via. Il formato più diffuso è l'A4, che misura 21,0×29,7 cm (1/16 mq).

Io ho deciso di recuperare la carta per la realizzazione di piccole opere ed oggetti utili in casa. La carta che comunemente recupero è quella dei volantini pubblicitari che quotidianamente mi vengono consegnati a casa o che recupero presso i supermercati e nei grandi magazzini commerciali.




 Inizio con il taglio delle varie pagine in strisce, che arrotolo per formare delle cannucce.





 

Le cannucce si possono arrotolare per creare la base di una composizione. 

Si possono intrecciare per creare la nostra opera.



Ecco realizzate alcune piccole opere utilizzabili in cucina o come pezzi di arredo nel resto della casa, per dare un tocco speciale le mie realizzazioni sono parzialmente o interamente pitturate, abbellite con piccole applicazioni e rifinite con vernice trasparente lucida o semilucida, in questo modo tutte le opere acquistano resistenza nel tempo.





        

Un abbraccio virtuale dal Fabbricatore